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Strane macchie pruriginose che compaiono dopo aver dormito in un letto diverso dal solito? Può trattarsi di cimici dei letti, insetti insidiosi che si cibano di sangue umano.

Le cimici dei letti sono piccoli insetti piatti di colore marrone che si cibano di sangue umano attraverso morsi sulla pelle. Privi di ali, questi esseri non possono volare né saltare, ma camminano veloci, riuscendo a percorrere più di un metro al minuto. Il loro ciclo vitale passa attraverso sei fasi (dall’uovo fino all’adulto) e può durare fino a 4-5 mesi; se non nutrite, tuttavia, muoiono in genere entro 70 giorni.

Tra un pasto e il successivo, le cimici dei letti si nascondono nei posti bui: nelle crepe e fessure dei muri, nelle valigie, lenzuola, materassi, sotto le assi o i piedi del letto, nella carta da parati, dietro gli interruttori e nei condotti per cavi elettrici. Emergono solitamente da questi nascondigli durante la notte, per cibarsi mentre l’uomo riposa. Se trovano nutrimento, la loro moltiplicazione è esponenziale, originando migliaia di insetti nel giro di pochi mesi.

Negli ultimi 30 anni, le cimici dei letti sono risultate sempre più diffuse nel mondo. Le ragioni sono svariate: la mancanza di conoscenze adeguate riguardo ai metodi di prevenzione, la resistenza ai comuni pesticidi, l’incremento dei viaggio internazionali grazie alla globalizzazione. I luoghi più frequentemente infestati includono alberghi, ostelli, case private e appartamenti condominiali, veicoli di trasporto pubblico (treni, navi da crociera, aeroplani), teatri, ospedali e caserme. Nel 2014, i dati epidemiologici rivelavano che in alcuni quartieri di New York la percentuale di infestazione raggiungeva il 12%; nel 2015, almeno l’80% degli hotel statunitensi ha dovuto affrontare questi insetti. Inutile sottolineare il peso economico e psicologico conseguente alla loro presenza: oltre alla necessità di disinfestazione (che non di rado prevede la sostituzione di mobilio), lo stress correlato è, come si può immaginare, molto rilevante.

Come diagnosticare le punture delle cimici

Le punture delle cimici dei letti si presentano solitamente come lesioni arrossaterilevate e pruriginosenon dolorose; il diametro è di solito compreso tra i 2 e i 5 mm, ma può arrivare ai 2 cm; raramente è visibile il segno della puntura al centro della lesione. Più di rado, possono manifestarsi vescicole, bolle o noduli cutanei. Le lesioni compaiono immediatamente dopo il risveglio o a distanza di alcuni giorni. Possono localizzarsi su qualunque parte di pelle esposta, ma preferenzialmente nelle zone non coperte da lenzuola (braccia, gambe, viso e collo). Distinguere le punture delle cimici dei letti da quelli di altri artropodi non è sempre facile: le lesioni possono presentarsi a gruppi, talvolta in linea retta o a zig-zag (segno tangibile dei plurimi pasti degli insetti), ma neanche questa caratteristica è distintiva. Sono stati descritti rari casi in cui la puntura della cimice ha scatenato una reazione allergica sistemica, potenzialmente pericolosa per la vita. Nella maggior parte dei casi, però, le lesioni cutanee si risolvono spontantamente nell’arco di 1-2 settimane, senza necessità di adottare terapie specifiche (se non cortisonici o antistaminici topici per lenire il prurito). Nonostante alcuni studi abbiano dimostrato che questi insetti possono veicolare batteri pericolosi per gli esseri umani, finora non è stato documentato nessun caso di trasmissione all’uomo. Non esistono, a oggi, esami specifici per sapere con certezza che un individuo è stato morso da una cimice dei letti.

Le conseguenze psicologiche dell’infestazione sono pesanti, anche se spesso sottovalutate. Del resto, il solo potere suggestivo di queste immagini è potentissimo: sfido chiunque stia leggendo queste righe a non grattarsi fino al termine dell’articolo. Insonnia, ansia e alterazioni dell’umore sono solo alcune delle implicazioni, ma le conseguenze psichiche possono essere anche più serie.

Come riconoscere e trattare un’infestazione domestica

Nel sospetto di un’infestazione da parte delle cimici dei letti, si deve innanzitutto procedere ad una meticolosa ispezione delle aree domestiche deputate al riposo: letti, divani e mobilio circostante. La perlustrazione può rivelare la presenza delle cimici, oppure di loro segni indiretti, ma inconfondibili, come gli esoscheletri oppure macchie scure corrispondenti alle loro deiezioni. Se le cimici non sono visibili all’ispezione ma il sospetto della loro presenza è forte, sono in commercio speciali trappole dotate di sostanze che attraggono gli insetti (come molecole derivate dagli essere umani, oppure feromoni della specie stessa).

Oltre che la vista, anche l’olfatto può aiutare: le cimici dei letti emettono, tramite ghiandole specializzate, un caratteristico odore dolciastro, che può ricordare la muffa. In alcuni Paesi esistono cani addestrati al riconoscimento di quest’odore, anche se i risultati in termini di precisione non sono perfetti.

Il successo dell’eradicazione dipende dalla precocità dell’identificazione. Una volta riconosciuti i suggestivi segni sulla pelle e/o individuati gli insetti nell’abitazione, i metodi per eliminare gli ospiti indesiderati sono molteplici. Innanzitutto, sono fondamentali i mezzi fisici: l’aspirapolvere può eliminare gran parte degli insetti e delle uova (avendo l’accortezza di utilizzare un sacchetto apposito, da eliminare immediatamente dopo l’uso); i tessuti devono essere rimossi e lavati a 60°C, oppure congelati a -20°C (a questa temperatura, dopo 2 ore, nessun insetto o uovo sopravvive; tuttavia, le temperature raggiunte dal normale frigorifero o congelatore domestico non sono sufficienti allo scopo). La vaporizzazione a 60°C delle strutture ricoperte da tessuto non rimovibile (come i materassi) elimina le cimici dei letti in qualsiasi stadio del loro ciclo vitale. Non è invece necessario procedere al lavaggio sistematico di tutti i vestiti, a meno che non vi siano segni evidenti del passaggio delle cimici su di essi. Un’altra metodica, meno pratica e adottabile solo da parte di professionisti specializzati, è il riscaldamento dell’intera stanza o abitazione alla temperatura minima di 55°C, utilizzando appositi dispositivi di riscaldamento. Oltre alle metodiche fisiche, sono disponibili soluzioni chimiche. Bisogna però considerare che, oggi, la maggior parte delle cimici dei letti è resistente agli insetticidi convenzionali, e che molti pesticidi hanno effetti tossici non solo sugli insetti, ma anche sugli esseri umani. Per questi motivi, nei casi di infestazione lieve o moderata sono raccomandati i soli mezzi fisici, non essendoci evidenza che l’aggiunta di sostanze chimiche produca benefici ulteriori.

Prevenire è meglio che… avere ospiti indesiderati

Alcune norme di buonsenso per prevenire l’infestazione da parte delle cimici dei letti includono sigillare crepe o fessure, ispezionare regolarmente i mobili domestici, esaminare una stanza d’albergo prima di accingersi al sonno. Per quanto riguarda gli ospedali e le residenze sanitarie, è opportuno controllare i vestiti dei pazienti prima del ricovero, e procedere alla disinfestazione tempestiva laddove insorga il sospetto. I viaggiatori di ritorno da un soggiorno potenzialmente a rischio dovrebbero decontaminare valigie, vestiti ed effetti personali, preferendo i metodi di eliminazione fisica (spazzolamento, aspirazione, lavaggio, riscaldamento o congelamento) a quelli chimici.

In conclusione, le cimici dei letti sono ospiti indesiderati più frequenti di quanto pensiamo, nella maggior parte dei casi non pericolosi, ma decisamente fastidiosi. Se lesioni cutanee o tracce domestiche instillano il dubbio della loro presenza, è importante agire rapidamente per disinfestare gli ambienti. Adottando alcune semplici norme igieniche, si può prevenire l’infestazione durante situazioni a rischio. 

Ora potete smetterla di grattarvi.

Giorgia Protti

(articolo tratto da www.medicalfacts.it di Roberto Burioni)

IGIENIA si occupa da anni di Sanificazione ambientale, Igienizzazione, Disinfestazione e Derattizzazione. E’ certificata nello svolgimento della professione (come riportato nella Visura Camerale) ed è in prima linea nel contrasto del COVID-19, su superfici, aria e acqua con i suoi generatori di ozono, nebulizzatori di biocidi, pompe a irrorazione e sistemi a vapore a 180 gradi.